Fino all'ultima parola

20.12.17

Titolo: Fino all'ultima parola
Autore: Tamara Ireland Stone
Editore: Leggereditore
Anno: 2017
Pagine: 265
Prezzo: 14,90


Trama:
A prima vista Samantha McAllister sembra essere come tutte le ragazze della sua età, ma dietro il suo aspetto curato nasconde un segreto che non ha mai confidato a nessuno. Tormentata da un flusso continuo di pensieri negativi, paranoie e fissazioni, come quella per il numero tre, Sam soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che rende difficile non solo il suo rapporto con gli altri ma anche e soprattutto con se stessa. C'è solo un luogo in cui riesce a sentirsi veramente libera: la piscina, per lei fonte di ispirazione, riconciliazione con il mondo e, soprattutto, con la propria mente. Ma una volta fuori dall'acqua, è tutta un'altra storia... Forse ciò di cui avrebbe bisogno è circondarsi di amici migliori, veri e profondi, proprio come lei. Decide così di entrare in un gruppo segreto, l'Angolo dei Poeti, per aprirsi a nuove esperienze. E qui, in modo del tutto inaspettato, incontra Aj da cui si sente subito attratta. Per Sam, però, è tutt'altro che naturale lasciarsi andare, e assecondare i propri sentimenti non sarà affatto un'impresa facile...

Recensione:
Nuovo romanzo di Tamara Ireland Stone, già autrice della serie "Stay", che questa volta racconta la storia di Sam, giovane protagonista alle prese con ossessioni, moti d'ansia e fissazioni varie, che condizionano particolarmente la sua vita, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con le sue migliori amiche, le Magnifiche 8.
Sam, trova aiuto, oltre che nei consigli della sua psicologa, soprattutto nell'Angolo dei Poeti, un club segreto ed esclusivo, che si riunisce periodicamente in un luogo segreto della sua scuola, in cui i ragazzi possono esprimere i loro pensieri attraverso canzoni e versi di poesie, senza essere giudicati.
Le premesse di questo romanzo, erano molto buone, ero curiosa di leggere questo nuovo lavoro della Stone, in quanto la sua serie precedente mi fosse piaciuta molto. Oltretutto, la trama mi ispirava particolarmente. Non so, forse speravo in qualcosa di più simile a “Raccontami di un giorno perfetto”, dove, pur non soffermandosi troppo sulla patologia del protagonista, l'autrice è riuscita comunque a dare un senso alla precaria condizione che vive il suo personaggio, cosa che in questo libro, invece, non ho trovato.
Mi aspettavo in questo romanzo, quindi, un maggiore approfondimento sul tema di base, ovvero i problemi di Sam, che però non c'è stato.
Sebbene la storia mi sia piaciuta abbastanza, ed abbia apprezzato particolarmente l'idea dell'angolo dei poeti, sebbene il colpo di scena finale (su cui in realtà avevo qualche dubbio), devo dire che mi aspettavo qualcosa in più da questa storia.

Passiamo al punto più dolente di questa storia: la protagonista.
Sam, come personaggio, partendo da una considerazione generale, non mi è dispiaciuto, il problema, è che viene un po' spacciato per quello che non è.
Sostanzialmente infatti, al contrario di quello che mi ero immaginata, e di quello che la sua “crisi” all'inizio del libro ci fa supporre, sembra essere una ragazza molto tranquilla. A parte la sua fissazione per il numero tre e i suoi problemi d'ansia (che più o meno abbiamo tutti, purtroppo), e il modo in cui alla fine esorcizza le sue paure, non ha disturbi così “gravi” o particolari come la sinossi vuole farci credere.
La sua crisi iniziale infatti, e l'intervento della madre (che nel corso del libro, scompare poi misteriosamente, altra cosa che mi ha fatto storcere il naso), infatti, mi davano una certa idea sul suo personaggio, che si è rivelata poi essere sbagliata. I suoi principali problemi, infatti, risultano essere legati quasi totalmente alle sue amiche, altra cosa che mi ha convinta poco. Soprattutto perchè lei è la prima ad essere consapevole del tipo di rapporto poco sano che ha con le sue presunte amiche del cuore, eppure continua comunque a stare dietro a loro, che la trattano malissimo, e a cui deve nascondere i suoi problemi.
Mi è piaciuto maggiormente, invece, il personaggio di AJ, che risulta essere più maturo di Sam (specialmente per il modo in cui la tratta, dopo la “scoperta” finale), e per il perdono che le concede (cosa che, sinceramente, io NON avrei mai fatto!). Ottima anche, l'idea di utilizzare la musica, la chitarra ed il canto, come rimedio per superare i problemi di balbuzie.
In conclusione: libro carino, ma su cui si poteva – e doveva – lavorare di più, per approfondire al meglio la tematica del disturbo ossessivo-compulsivo, che andava trattata meglio.


Valutazione:
♥♥♥/ e mezzo


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